50 anni e più…
L’anno 2022 ha segnato una tappa significativa nel lungo percorso intrapreso da Politica meridionalista. Sono infatti trascorsi cinquant’anni dalla nascita della nostra testata ed appare necessario tracciare un primo bilancio di questo mezzo secolo alla luce del nostro impegno di servizio ma anche più in generale di quello assolto dall’informazione meridionale nel processo di sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno. Si tratta, in sostanza, di comprendere se l’informazione può essere anch’essa soggetto attivo dello sviluppo e della crescita stessa delle regioni meridionali. Almeno per quanto ci riguarda la nostra testata è nata con l’intento di perseguire questi obiettivi pur con tutti i suoi limiti, nella consapevolezza di fare sempre più un giornalismo che si fa confronto, ricerca della verità, anche attraverso il dissenso, sui grandi temi del Sud. Un giornalismo che si fa strumento di libertà e di democrazia nella convinzione che il Mezzogiorno rappresenta oggi più che mai la grande questione democratica del Paese.
Il giornalismo italiano e quello meridionale in particolare, hanno oggi il dovere di interrogarsi su come viene “raccontato” il Mezzogiorno in maniera obiettiva e seria, al di là da fazioni e pregiudizi. Forse, a nostro giudizio, in questi ultimi decenni il giornalismo ha sempre più perso quel ruolo assolto fino agli anni ’70 che passava attraverso quel forte impegno delle inchieste dei grandi giornali del Nord, ma più ancora attraverso quelle significative iniziative editoriali meridionali per le quali basti soltanto ricordare per tutte “Nord e Sud” diretto da Francesco Compagna. Sono state iniziative come queste a contribuire a formare l’impegno civile e democratico di una nuova e grande generazione di meridionalisti. L’acutezza degli studi, delle ricerche di una realtà tropo spesso non compiutamente compresa e conosciuta hanno contribuito non poco a far conoscere un Mezzogiorno inedito e molto lontano dagli stereotipati luoghi comuni. Un’informazione in definitiva che ebbe il suo epicentro sempre più nell’approfondimento serio delle problematiche sollevate. Purtroppo questo tipo di approfondimento è poi venuto sempre più meno negli anni e l’informazione ha scelto la strada più breve: quella di giudicare prima ancora di conoscere.
Contestualmente ha preso corpo quel consistente processo di rimozione dalla coscienza civile del Paese della questione meridionale intesa come impegno centrale dello Stato. Ad esso si è accompagnato un “falso storico” che ha visto demonizzare ogni tipo di processo di sviluppo: dall’intervento straordinario della Cassa per il Mezzogiorno, alla ricostruzione del dopo terremoto dell’Irpinia. Fare giustizia oggi su tutti questi luoghi comuni è l’impegno che l’informazione meridionale deve assumersi in prima linea per rendere un servizio non soltanto alla verità, ma anche alla causa dell’unità morale del Paese. In questa direzione Politica meridionalista intende riconfermare in pieno gli obiettivi per i quali vide la luce nell’ormai lontano 1972 e si fa carico di approfondire l’analisi degli eventi che hanno accompagnato questi ultimi decenni proponendo nuovi confronti a più voci dalle colonne cartacee e on line della testata.
La nostra storia
Sono trascorsi 50 anni da quando con un gruppo di giovani amici studiosi della questione meridionale demmo vita, a Napoli, ad un periodico che aveva già nel titolo della testata un importante impegno da assolvere, un impegno culturale, etico e civile rivolto in particolare all’approfondimento della problematica meridionale. Negli anni Politica meridionalista si propose infatti come un vero e proprio movimento culturale espressione di un nuovo meridionalismo. Intorno alla rivista infatti nacquero e si svilupparono una serie di iniziative di particolare rilievo, quali gli stessi Incontri di studio e la Giornata del Mezzogiorno nella Scuola. La pubblicazione di alcune ricerche hanno poi portato la rivista a partecipare al dibattito culturale e politico in atto nel Paese sui problemi economici e sociali del nostro Mezzogiorno. Vanno ricordate in particolare le pubblicazioni riguardanti il degrado ecologico urbano “Napoli Cancer” e l’attualità del meridionalismo di Guido Cortese.
L’intensa attività pubblicistica promossa dalla rivista – come ricordò il Presidente della Repubblica, Ciampi, in occasione dei trenta anni di attività della testata celebrati alla Camera dei Deputati – ha favorito la nascita di un movimento culturale legato alla grande tradizione meridionalistica. Di particolare significato fu la diffusione della testata presso le nuove generazioni attraverso l’iniziativa Il giornale nelle scuole (ideata e organizzata dal compianto amico e collega Antonio Pisanti, vice direttore della testata) patrocinata dalla Regione Campania che vide la distribuzione di Politica meridionalista nelle scuole della Campania e che ebbe come momento di riflessione e sintesi nella Giornata del Mezzogiorno, un evento che vide – nella città di Sorrento – la sede della cerimonia di premiazione degli studenti vincitori di un concorso su temi di carattere meridionalistico. La rivista è sempre stata aperta a tutti i contributi e a tutte le voci, come hanno dimostrato ampiamente la varietà degli interventi così come anche riconosciuto, negli anni, dalle varie autorevoli testimonianze di alcuni dei maestri del nostro giornalismo e dalle stesse istituzioni nazionali e locali. La testata oggi anche in versione online – è edita dall’Associazione “Guido Dorso” e, negli anni, si è fatta autorevole portavoce delle varie edizioni del sempre più prestigioso Premio Dorso promossa dalla stessa Associazione e da Politica meridionalista realizzando una vera e propria cronistoria stampata dell’evento (giunto alla sua 42ma edizione) patrocinato dal
Senato, dal CNR e dall’Università di Napoli “Federico II” con l’adesione del Presidente della Repubblica. Oggi desideriamo festeggiare questi primi cinquant’anni riconfermando per il futuro il nostro impegno editoriale – che vede anche l’attiva partecipazione di nuovi giovani collaboratori – nel portare avanti la testata quale occasione di nuovi confronti e dibattiti alla luce di una rinnovata azione da parte delle istituzioni tutta tesa a far voltare pagina al nostro Mezzogiorno.