Si rinnova l’appuntamento culturale “Domenica al Museo”, l’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito ogni prima domenica del mese in tutti i musei e parchi archeologici statali. Una valida opportunità per dare spazio alla cultura e far conoscere, soprattutto alle nuove generazioni, l’immensa vastità del nostro patrimonio culturale invidiato in tutto il mondo. L’appuntamento ha già registrato sin dall’inizio dell’anno degli ottimi risultati per quanto riguarda il numero di ingressi. Per citarne alcuni: il Parco archeologico del Colosseo ha superato le 16.000 visite; il Parco Archeologico di Pompei (circa 9.800), la Galleria degli Uffizi (oltre 8.000), il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo (più di 7.000). Troviamo anche il Castel Sant’Elmo a Napoli e la Reggia di Caserta, con oltre 6.000 ingressi. Il Palazzo Reale di Napoli, la Galleria dell’Accademia di Firenze, Palazzo Pitti, i Musei Reali di Torino, il Giardino di Boboli, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e le Gallerie Nazionali di Arte antica di Roma hanno registrato più di 5.000 visitatori non soltanto italiani. Tali dati testimoniano l’enorme importanza di queste iniziative, che, dalla riapertura dei musei post-Covid, stanno dando un po’ di sollievo anche a tutti gli operatori del settore.
“Le iniziative che favoriscono la conoscenza del patrimonio culturale sviluppano la consapevolezza di questa immensa miniera e del nostro valore identitario e contribuiscono alla formazione di una società coesa” ̶ ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano (Premio Guido Dorso nel 2008), il quale si è contraddistinto negli ultimi mesi per le numerose iniziative mirate alla valorizzare del patrimonio culturale del nostro Paese.
Ma a sostenere il nostro immenso patrimonio culturale, duramente colpito dalla pandemia, non bastano soltanto gli incentivi proposti dal Ministero ma è necessario anche un aumento dei fondi dedicati alla cultura nelle sue varie accezioni. In particolar modo il patrimonio museale al Sud andrebbe valorizzato e gestito anche come luogo di incontri di studio ed altre iniziative di carattere culturale. È quindi compito delle Istituzioni usare i musei e i luoghi adibiti alla cultura come “polo attrattivo” per le nuove generazioni, affinché acquisiscano sempre più familiarità con il concetto di cultura inteso a 360 gradi.
A tal proposito il Prof. Massimo Osanna, Direttore generale dei musei (Premio Guido Dorso 2016), ha dichiarato: “È importante che i luoghi della cultura siano percepiti da chi vive nel territorio e che diventino posti dove non si va una volta sola, ma si torna perché avvengono incontri, confronto e novità.”