Intervista a Giulia Giannini
Le Officine grafiche Giannini & figli nella storica sede in Via Cisterna dell’olio a Napoli, con oltre centosessanta anni di attività, rappresentano a buon diritto una delle realtà rilevanti della vita culturale della città di Napoli, a cui è strettamente legata da un rapporto che nasce nel lontano 1856. Fondata da Francesco Giannini, è rimasta da sempre un’azienda di famiglia che ha tramandato negli anni il livello qualitativo del lavoro tipografico di squisita fattura artistica, tanto che, agli inizi del ‘900, Padre Galiani d’Imola lodò la produzione Giannini in cui “rifulge il bello, l’arte e la nitidezza”.
Una storia quella della famiglia Giannini che oggi ancora vive nella fedele eredità culturale e imprenditoriale dei discendenti di Francesco Giannini con un’attività che ha visto l’azienda muoversi su un doppio binario quello dell’attività grafica e quella editoriale. A guidare oggi l’azienda, nella storica sede situata nel cuore di Napoli, con professionalità e passione sono Guido e Francesco coadiuvati dai diversi componenti della sesta generazione della famiglia Andrea, Armando, Francesco e Giulia. La Giannini non è stata soltanto luogo di produzione ma anche fucina di incontro tra esponenti del mondo letterario, artistico, sociale e politico: da Di Giacomo a Croce, da Morelli a Mastriani, a De Sanctis e tanti altri. Particolarmente intenso e proficuo anche il legame della Giannini editrice con le più prestigiose istituzioni accademiche e culturali cittadine che ha rappresentato e rappresenta un punto di riferimento importante nella storia culturale e civile napoletana. L’impegno editoriale della Giannini oggi si articola anche nella pubblicazione di numerose collane distribuite in Italia e all’estero sempre realizzate attraverso un costante processo di rinnovamento tecnologico al passo con i tempi nel solco delle migliori tradizioni dell’editoria meridionale. Questo lungo impegno professionale e lavorativo della storica tipografia e casa editrice, tra gli innumerevoli riconoscimenti, come ad esempio le cinque medaglie d’oro al merito industriale, ha ricevuto nel 2012 (33° edizione) anche il prestigioso Premio Internazionale Guido Dorso per la sezione “editoria”, ritirato da Francesco Giannini durante la cerimonia tenuta a Palazzo Giustiniani sede di rappresentanza del Senato.
Ad approfondire tanti anni di storia della famiglia Giannini è la figlia Giulia, (Responsabile del reparto prestampa e progettazione e del sistema gestione qualità) che, con fierezza racconta le origini della storica tipografia:
Francesco Giannini era un giovane ragazzo intraprendente che decise di non proseguire la carriera del padre ma si trasferì a Napoli per diventare un tipografo, iniziando prima come operaio per poi diventare subito un esperto nel settore. Dopo anni di studi e di esperienza impiantò la sua prima tipografia a Napoli, nei pressi del Museo per poi trasferirsi nella storica ed attuale sede in Via Cisterna dell’olio, alle spalle di Piazza Dante. Ha sempre lavorato sia nel pubblico che nel privato e man mano la società crebbe non solo dal punto di vista produttivo ma anche negli spazi lavorativi, arrivando a contare fino a 150 dipendenti.
La tipografia Giannini è molto legata alla storia di Napoli, grazie alla testimonianza di rapporti il lavoro con l’Università di Napoli e testate giornalistiche come “Il Roma”, il “Corriere del Mattino”, “La Rassegna economica” del Banco di Napoli. Un punto di riferimento nel territorio dunque, in una prospettiva di valorizzazione dello stesso?
Penso di sì e spero che lo sia ancora. Sicuramente le dinamiche economiche sono cambiate, per cui è più complicato rispetto al passato ma la nostra società si è sempre basata su un punto fondamentale: stare al passo con l’innovazione tecnologica. Nell’arco di pochi anni siamo passati da una macchina bicolore quasi completamente manuale ad una macchina a 4 colori semiautomatica per l’inserimento delle lastre acquistata nel 2006 è sostituita nel 2016 cono la prima macchina a tecnologia led installata in Europa. La nuova macchina integrata con il sistema di gestione Heidelberg ci ha permesso di avere sotto controllo tutti i processi produttivi dal preventivo fino alla bolla; possiamo dire che siamo a tutti gli effetti un’industria 4.0.
Come è cambiata l’editoria in questi ultimi anni?
L’evoluzione tecnologica ha inevitabilmente contribuito al cambiamento del mondo dell’editoria; basti pensare ad esempio ai sistemi di impaginazione, esportazione e diffusione di un libro sin dall’inizio è progettato sia per il prodotto stampato che per quello multimediale come ad esempio gli e-book. Senza dubbio il rapido sviluppo tecnologico ha dato una grande spinta al nostro settore ma purtroppo, anche noi stiamo facendo i conti con l’aumento dei costi delle materie prime che da inizio anno sono aumentate del ben 70% e per una piccola realtà come la nostra, (che conta solo sedici dipendenti) incide moltissimo.
Quale consiglio darebbe ai giovani che desiderano avvicinarsi al mondo dell’editoria?
Essere al passo con la tecnologia non basta se non esiste una solida formazione, per questo motivo il mio consiglio è senza ombra di dubbio spronare i giovani ad approfondire gli studi, documentarsi, arricchire sempre più il loro bagaglio culturale, proprio perché non è sufficiente essere bravi solo in ambito tecnologico. Infatti, tra le nostre tante iniziative, quest’anno abbiamo seguito una serie di corsi di formazione per la produzione di e-book, e dei volumi con contenuti multimediali come animazioni delle immagini, che negli ultimi anni hanno conquistato la loro fetta nel mondo dell’editoria. Per un’azienda piccola come la nostra non è facile sostenere allo stesso tempo sia i costi di formazione che quelli per l’aggiornamento tecnologico. Il sostegno da parte dello Stato, ma molto spesso solo contando sulle nostre forze, cerchiamo di mantenere un prodotto di alto livello e di ottima fattura, fattori che negli anni sono sempre stati molto apprezzati nel nostro lavoro.
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