Non è senza sincera e particolare emozione che prendo la parola nell’ aprire questa 40ma edizione del Premio Dorso, un traguardo importante pieno di tanti significati. Un vivo ringraziamento a tutti gli intervenuti e a quanti hanno manifestato la loro adesione: prima fra tutti la prof.ssa Elisa Dorso che da sempre ha condiviso la nostra iniziativa. Anche la 40ma edizione del Premio Dorso si tiene nella prestigiosa cornice del Senato della Repubblica, che dal 2000 patrocina l’iniziativa unitamente al Consiglio Nazionale delle Ricerche e all’Università di Napoli Federico II. Al Presidente Casellati desideriamo esprimere la nostra più sincera gratitudine per aver voluto confermare questo prezioso rapporto di collaborazione tra il Senato stesso e l’Associazione Dorso rinnovando nel tempo un messaggio di attenzione da parte delle istituzioni in piena condivisione con gli obiettivi del Premio. Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto confermare nell’àmbito del Premio, l’assegnazione di un suo personale riconoscimento quale costante testimonianza di attenzione, da Uomo del Sud, nei confronti di tutte quelle iniziative che onorano la cultura meridionale.
Questo ambìto riconoscimento oggi viene destinato alla Fondazione per la ricerca sul cancro “De Beaumont- Bonelli” presieduta dal prof. Giulio Tarro. Un rinnovato ringraziamento per il lavoro svolto desidero poi rivolgere all’autorevole commissione giudicatrice composta dal prof. Andrea Amatucci, presidente del comitato scientifico dell’Associazione; dal prof. Massimo Inguscio, presidente del CNR qui autorevolmente rappresentato dal vice presidente prof. Tommaso Edoardo Frosini che saluto e ringrazio; dal prof. Gaetano Manfredi, rettore dell’Università di Napoli Federico II e presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane. Un altro grato apprezzamento si estende poi al Comitato Scientifico dell’Associazione per la preziosa collaborazione. Quest’anno, accanto alla organizzazione del Premio Dorso, l’Associazione ha realizzato – con il determinante impegno del segretario generale Francesco Saverio Coppola – diverse iniziative di carattere economico e culturale, alcune delle quali in sinergia con altre istituzioni meridionaliste, nel convincimento che nel Sud occorre sempre più fare squadra, come ci ha sollecitato, in più occasioni, il Presidente Napolitano.
In particolare desidero ricordare il convegno tenutosi il 12 giugno, a Napoli, sullo sviluppo del Mezzogiorno alla luce del progetto sull’autonomia rafforzata richiesta da alcune regioni del Nord. Inoltre è in corso di preparazione la pubblicazione di un volume dedicato ai 40 anni del Premio Dorso e all’attualità del messaggio politico e morale del grande meridionalista. Desidero anche ringraziare il Comitato organizzatore dell’Associazione ed il suo presidente, l’amico Michele Giannattasio, per il rinnovato fattivo contributo. I consensi provenienti da vari settori del mondo scientifico e culturale che hanno accompagnato negli anni, in modo crescente, queste nostre 40 edizioni del Premio Dorso, vanno certamente ricondotti nell’aver voluto legare l’iniziativa, in particolar modo, al nome prestigioso di un Uomo che individuò nel rinnovamento della classe dirigente meridionale, il momento centrale ed imprescindibile di ogni reale azione di crescita civile e culturale del Mezzogiorno. Non possiamo non ricordare che ogni anno lasciano le regioni meridionali 65mila giovani, di cui un terzo laureati, svuotando così il territorio di energie e intelligenze.
Nelle 40 edizioni del Premio insieme ai 44 giovani autori di tesi o di monografie inedite sul Mezzogiorno, ben trecento sono stati i destinatari delle sezioni speciali e sono espressione del mondo delle istituzioni, dell’economia, della cultura che hanno onorato e onorano il nostro Mezzogiorno. Ci piace vedere in loro una parte importante di quei cento uomini di ferro auspicati da Dorso per la rinascita del Sud. Una rinascita che – non ci stancheremo di ribadire – potrà essere realizzata soltanto attraverso un corale impegno da parte di tutti – istituzioni, classe dirigente, cittadini – per definire un comune progetto di riscatto economico e morale, un progetto che dovrà necessariamente passare attraverso traguardi di eccellenza e competitività. Con la celebrazione del Premio Dorso ancora una volta desideriamo ribadire il nostro impegno nel valorizzare e promuovere le migliori risorse del territorio meridionale, attraverso una rinnovata azione di carattere etico, culturale, politico e civile, anche in momenti in cui il Mezzogiorno era del tutto scomparso dall’agenda politica del Paese.
In questa direzione siamo lieti di salutare i nuovi “Ambasciatori del Mezzogiorno” che degnamente rappresentano quei valori di legalità e cultura, elementi imprescindibili per il reale recupero del territorio meridionale: Federico Cafiero de Raho, Giovanni Pezzulo, Marco Salvatore, Tommaso Russo, Luigi Traettino, Marco Esposito, Jean Noël Schifano. La loro importante testimonianza umana e professionale va additata alle nuove generazioni attraverso il simbolico “passaggio di testimone” che annualmente il Premio Dorso propone nelle sue finalità. In questo spirito la Sezione ordinaria del Premio viene quest’anno assegnata alla dott.ssa Loredana Pirone per una tesi magistrale che, attraverso una visione europea, prende in esame le problematiche urbanistiche di due aree metropolitane, quella di Napoli e quella di Bordeaux. Consentitemi di concludere esprimendo l’augurio che nei prossimi anni non saremo costretti a vedere l’unità del nostro Paese seriamente messa a rischio da politiche di frainteso sviluppo dei nostri territori. Sia ben chiaro, la ripresa economica del Paese senza il Mezzogiorno non è destinata a ripartire. Nicola Squitieri
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