Il Premio Carlo Missaglia, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, è un riconoscimento annuale istituito per onorare la memoria di Carlo Missaglia, figura di spicco nel mondo della canzone e cultura napoletana, scomparso nel 2023. Promosso dalla sua famiglia e dai suoi amici, il Premio è destinato a personalità che si distinguono nella promozione della cultura napoletana, con particolare attenzione a chi ha saputo rappresentare o approfondire aspetti culturali al di fuori dei confini tradizionali. L’evento è supportato da Progetto Itaca Napoli, associazione che opera nel campo della salute mentale, e prevede l’assegnazione di statuette realizzate dall’artista Renzo Bighetti. L’iniziativa include anche una tavola rotonda e concerti che celebrano l’eredità artistica di Missaglia. La cerimonia di premiazione è prevista per l’11 dicembre 2024. Per la grande valenza culturale del Premio, l’Associazione Internazionale Guido Dorso ha patrocinato l’evento, al fine di contribuire alla sua affermazione e alla sua crescita. In questa intervista Marcello Missaglia, fratello del musicista, racconta com’è nato il Premio e i suoi intenti.
Com’è nata l’idea di istituire un Premio per onorare la figura di Carlo Missaglia?
Carlo ha rappresentato per la canzone napoletana un momento di svolta culturale. Non si è limitato a una ripetizione del canto e della melodia come trasmessi nel tempo, ma ha ricercato la fonte autentica di ogni brano riuscendo attraverso la sua stupenda voce ad interpretare la canzone napoletana nella sua originalità e compiutezza, che nel tempo si erano perse. Attraverso il Premio vogliamo richiamare l’interesse dei musicologi e di chi ama la Canzone Napoletana ad un metodo di ricerca e studio che Carlo ha seguito e gli ha permesso quella svolta culturale di cui si parlava prima. Un Patrimonio da non perdere.
Il Premio giunge quest’anno alla sua seconda edizione, qual è stata la risposta del pubblico e dei partecipanti alla prima edizione?
La risposta del pubblico è stata sorprendente la sala messaci a disposizione dall’Unione Industriali, più di 160 posti, era stracolma e non tutti sono riusciti a trovare posto. L’affetto dimostrato a Carlo è stato travolgente e la serata è stata, come l’ha definita Maurizio de Giovanni ‒ uno dei premiati ‒ assolutamente magica, consacrando Carlo a “UN GIGANTE DELLA CANZONE NAPOLETANA”
Quali sono le principali novità per l’edizione di quest’anno?
Questa edizione, che si svolge in due giornate, presenta due novità: la prima con una Tavola rotonda sulla figura di Carlo quale studioso, ricercatore, narratore ed interprete della canzone napoletana alla quale partecipano eminenti musicologi quali Pasquale Scialo’, Francesca Seller, Raffaele Di Mauro e Maurizio Pica, che metterà in luce il grande patrimonio storico cultural/musicale che Carlo ha ritrovato e sul quale ha basato la ricerca che ha portato alla realizzazione di un’Antologia della Canzone Napoletana di più di 120 brani per lo più non conosciuti o raramente eseguiti, rispettando fedelmente sia le partiture che i testi contestualizzando il canto al periodo storico di riferimento di ciascun brano.
Che tipo di progetti o realizzazioni sono premiati e quali sono i criteri di scelta dei vincitori?
Il Premio viene assegnato agli esponenti della variegata cultura napoletana che hanno fatto conoscere Napoli e la sua cultura al di fuori dei confini naturali della nostra terra, ottenendo rispetto e riconoscimenti a livello internazionale.
Il Premio include anche eventi collaterali?
Oltre la cerimonia di premiazione, vi è la Tavola rotonda sulla figura di Carlo quale studioso, narratore ed interprete della canzone Napoletana ed un concerto della Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli.
Il Premio Carlo Missaglia è ospitato dal Progetto Itaca Napoli, com’ è nata questa collaborazione e come si integrano gli obiettivi culturali del Premio con le attività dell’associazione?
Il Progetto Itaca Napoli opera nel campo del disagio mentale con risultati lusinghieri e sempre più promettenti. Tra i disturbi più frequenti vi è quello legato alla depressione, male del secolo, che interessa tutte le classi sociali e lavorative. L’impegno del Premio è far conoscere questa realtà per farla diventare sempre più un riferimento a che soffre di questo disturbo o di altre patologie legate al disagio mentale.
Quali sono gli obiettivi a lungo termine per il Premio?
Diventare un riferimento per la cultura e la canzone napoletana di qualità
Come immagina che il Premio possa evolversi nel tempo?
Si lavora giorno dopo giorno per dare al Premio una personalità sempre più delineata ed attinente alla cultura napoletana nelle sue varie forme di espressione.
Che messaggio si vuole trasmettere ai giovani attraverso il Premio?
Studio, ricerca, passione, sono gli elementi che vogliamo trasferire ai giovani caratteristiche che Carlo ha seguito nella sua vita artistica e di studioso.
Quali altri progetti culturali pensate possano rafforzare l’impegno di Napoli verso le sue tradizioni?
Siamo aperti a tutti i suggerimenti per ampliare il nostro impegno, e ci auguriamo che gli stessi arrivino dai giovani nei quali noi fermamente crediamo.
Qual è il Suo augurio per il futuro della cultura partenopea e del Meridione in generale?
Ritrovare noi stessi attraverso una corretta e sana rilettura e conoscenza della nostra cultura, abbandonando ogni forma di piagnistei e di complottismo che hanno caratterizzato i primi anni del corrente secolo.
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