L’UNITA’SPECIALIZZATA DELL’ARMA PREMIO DORSO 1992 PER LA CULTURA
Nel 2023 i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (Premio Dorso 1992 per la Cultura), posti a diretta collaborazione del Ministero della Cultura e distribuiti su sedici Nuclei e una Sezione nelle varie Regioni italiane, dipendenti dai Gruppi di Roma e Monza, un Reparto Operativo nazionale con Sezioni specializzate per materia e un Ufficio Comando che gestisce la Banca dati di opere da ricercare più antica ed estesa al mondo (oltre 1.300.000 files), hanno recuperato 105.474 beni d’arte per un valore complessivo stimato di € 264.055.727. Questo è il dato complessivo del documento “Attività Operativa 2023” dell’Unità Specializzata dell’Arma, istituita nel 1969 per onorare l’articolo 9 della Costituzione italiana (“la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) e che, in oltre mezzo secolo di vita, ha restituito ai legittimi proprietari, pubblici e privati, più di tre milioni di beni culturali.
L’attività operativa evidenzia nel 2023 una graduale diminuzione dei reati contro il patrimonio culturale. In particolare, a distanza di poco più di un anno dall’entrata in vigore della Legge n. 22 del 22 marzo 2022 – con modifiche alle disposizioni penali in materia di tutela del patrimonio culturale attualmente contenute prevalentemente nel Codice dei Beni Culturali (D.lgs. 42/2004) e integrando il Codice Penale con 17 nuovi articoli (da 518-bis a 518-undevicies) – si registrano i primi segnali positivi, come si evince dall’analisi comparativa dei dati rispetto al 2022:
– lieve riduzione dei furti (da 333 a 267) e degli oggetti trafugati (da 4.144 a 3.483);
– incremento dei beni recuperati (da 48.522 a 105.474) di cui:
- reperti archeologici (da 17.275 a 67.963);
- librari/archivistici (da 8.653 a 24.445);
- beni numismatici (da 48 a 286);
- oggetti di natura grafico/pittorico e musivo (da 328 a 1.102);
– intensificazione dell’attività di controlli di aree e siti archeologici (da 1.538 a 1.874);
– incremento dei risultati dell’attività repressiva:
- arresto disposto dall’A.G. (da 6 a 20);
- denunciati per associazione a delinquere (da 39 a 47);
- deferiti per scavo clandestino (da 66 a 130).
Andando nel dettaglio, l’attività di contrasto condotta nel 2023 ha permesso di recuperare, nei rispettivi settori di specialità, 67.963 reperti archeologici e 10.273 reperti paleontologici e il deferimento di 130 persone per scavo clandestino. Nel settore dell’antiquariato si registra un sensibile calo dei furti, soprattutto in abitazioni private (da 91 a 79) e luoghi di culto (da 135 a 92). Nel periodo in esame, sono stati altresì effettuati 1.957 controlli ad esercizi antiquariali, 624 controlli a mercati e fiere, con il recupero di 105.474 beni, di cui 24.445 documenti archivistici e bibliografici, 1.102 dipinti e 369 sculture. L’attività repressiva ha consentito di deferire 477 soggetti per ricettazione e 37 per esportazione illecita di beni di interesse culturale. Nell’ambito del contrasto alla contraffazione, sono state deferite 109 soggetti, (+ 29% in più rispetto al 2022); sequestrare 1.936 opere contraffatte (+ 56% rispetto al 2022), di cui 61 del settore antiquariale, archivistico e librario, 535 del settore archeologico e paleontologico e 1.340 di arte contemporanea. Il valore del suindicato falso d’arte, qualora immesso sul mercato, è stato stimato in circa € 45.399.150.
Nel corso del 2023, per le attività di tutela del paesaggio e monumenti, il Comando TPC ha predisposto 1.991 servizi di controllo delle aree paesaggistiche terresti e marine, deferendo 78 soggetti per danneggiamento e 202 per reati in danno del paesaggio.
Correlato all’attività di controllo sul web, in ragione del crescente utilizzo dei canali telematici anche per il commercio illecito e l’esportazione di beni culturali, si è posta la necessità per il Comando TPC di aggiornare i propri sistemi informatici di ricerca e controllo, attraverso il progetto S.W.O.A.D.S. (Stolen Works Of Art Detection System), che costituisce un sistema informatico di Intelligenza Artificiale che consente la raccolta automatica di dati e immagini provenienti da web, deep web e social media, per confrontarle con le foto delle opere da ricercare: nel 2023 sono stati monitorati oltre 984 siti web ed esaminati 6.674 beni. Detta attività di controllo ha consentito di recuperare dai siti web 31.689 beni (rispetto ai 4.935 dell’anno precedente) di cui:
- 18.734 beni archivistici e librari;
- 536 reperti archeologici;
- 9.337 beni numismatici;
- 291 opere false;
- 60 sculture;
- 147 dipinti;
oltre al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 101 persone.
Risultati immediati nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata operante nel settore dei beni culturali si sono registrati con:
– l’operazione “Cales”, condotta dal Nucleo CC TPC di Napoli, che ha consentito l’arresto in flagranza di reato di due persone, sorprese nell’atto di eseguire scavi clandestini e fermate dopo l’illecito impossessamento di beni archeologici, nonché l’arresto di un ulteriore soggetto al confine con la Svizzera per esportazione illecita di beni culturali. L’attività ha consentito di recuperare molteplici reperti archeologici, tra cui oltre 1.700 monete, e sequestrare 15 metal detector per la ricerca di antichi manufatti in metallo.
– l’operazione “Canusium” del Nucleo TPC di Bari, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, che ha permesso di disarticolare un’associazione per delinquere finalizzata allo scavo clandestino, al furto, alla ricettazione e all’esportazione illecita di reperti archeologici e numismatici. Nel corso dell’indagine sono stati rinvenuti e sequestrati complessivamente 3.586 beni archeologici, numismatici e ceramici in diverse regioni d’Italia, di inestimabile valore storico artistico e commerciale ingente, indagati 51 soggetti ed emessi 21 provvedimenti restrittivi.
Nell’ambito della collaborazione con altri Comandi e Enti, si segnala l’Operation PANDORA VIII a leadership spagnola, in cui l’Itala partecipa col ruolo di co-leader, nel corso della quale sono stati effettuati controlli mirati al contrasto del traffico illecito di beni culturali con i seguenti risultati operativi:
– 107 oggetti sequestrati, tra cui n. 87 ceramiche, 5 monete/medaglie, 2 documenti/libri, 13 dipinti;
– 1.462 oggetti dubbi, ma non sottoposti a sequestro: 11 tappeti/ricami/arazzi, 34 ceramiche, 2 documenti/libri, 100 disegni, 120 mobili, 65 icone, 3 mosaici, 940 dipinti, 4 stampe, 55 oggetti religiosi, 115 statue/sculture, 13 altri oggetti di varia natura.
Tra le principali azioni svolte in ambito internazionale, il recupero di beni culturali appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato italiano, particolare rilievo ricopre la collaborazione consolidatasi tra il personale TPC e il Manhattan District Attorney’s Office di New York (DAO), l’Homeland Security Investigations (HSI) – Immigration and Customs Enforcement (ICE) ed il Federal Bureau of Investigation (FBI).
Tale sinergia ha permesso di individuare, sequestrare e rimpatriare 1.093 opere d’arte di pregevole valore, provento di furti e/o scavi clandestini, esportazioni illecite e ricettazioni per un valore complessivo di centinaia di milioni di euro, oltre all’inestimabile valore storico-culturale. Tra i citati rimpatri, si distingue una testa in marmo raffigurante l’imperatore Settimio Severo, datata II secolo d.C., provento di rapina a mano armata perpetrata da ignoti il 18 novembre 1985 ai danni dell’Antiquarium dell’anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere (CE), localizzata in asta a New York con un prezzo di partenza di $ 600.000.
Il 2023 ha visto, altresì, l’intervento della Task Force “Caschi Blu della Cultura” con azioni di emergenza a seguito delle alluvioni in Emilia Romagna e in Toscana nel corso delle quali attività sono stati recuperati, nelle rispettive regioni:
– 48.646 libri antichi, 6.305 metri lineari di documentazione archivistica, 75 dipinti e disegni, 22 statue e busti, 265 sculture di vari materiali, 147 armi antiche e relative munizioni, 1.114 cimeli di guerra e svariati reperti archeologici e antropologici;
– 632 metri lineari di beni archivistici, 9000 negativi fotografici e 2 beni ecclesiastici.
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