Recensione a cura di Gennaro Aquino
Il Progetto Connecting Italy, che costituisce la trama del libro, nasce dalla collaborazione di tre Istituzioni: l’Associazione internazionale Guido Dorso – presieduta da Nicola Squitieri, l’Associazione Prospettiva Europea – presieduta da Roberto Giuliani, e l’Associazione The Smart Institute – presieduto da Pasquale Merella. I tre Enti hanno ritenuto di dare un contributo concreto alla costruzione di nuove piattaforme al servizio dello sviluppo sociale, economico e culturale dei territori.
Dice il professore Luigi Nicolais nella prefazione del libro: In un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti e sfide senza precedenti, ci troviamo di fronte a un punto di svolta nella storia dell’umanità. La trasformazione economica in atto è profonda e pervasiva, e riflette le grandi sfide interconnesse del nostro tempo: le transizioni gemelle green e digital. La transizione green è guidata dalla necessità urgente di affrontare i cambiamenti climatici e la degradazione ambientale. Si tratta di un passaggio fondamentale verso economie più sostenibili e rispettose dell’ambiente, che richiede nuove competenze e professionalità e un ripensamento radicale delle nostre abitudini di consumo, della produzione energetica e delle politiche di sviluppo urbano. La transizione digitale sta ridefinendo ogni aspetto della società. L’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, big data e internet delle cose sta trasformando il modo in cui viviamo, apprendiamo, lavoriamo e interagiamo. Questa transizione offre enormi potenzialità per migliorare l’efficienza, l’accessibilità e la personalizzazione dei servizi, ma pone anche sfide significative in termini di sicurezza dei dati, equità e impatto sociale. L’intersezione di queste due transizioni racchiude il potenziale per una trasformazione veramente olistica. In questo scenario dinamico, governi, imprese, comunità scientifiche e cittadini hanno la responsabilità di stimolare una nuova visione dell’innovazione, del lavoro, della formazione, del fare impresa, delle politiche di sviluppo dei territori.
Il libro-progetto curato da Roberto Giuliani e Paolo Carotenuto, con la prefazione del professore Luigi Nicolais e postfazione del professore Francesco Saverio Coppola, vuole essere una risposta concreta a queste trasformazioni che interessano il mondo, l’Europa, il nostro Paese e il Mezzogiorno. Il libro già nella sua formulazione nasce come progetto di rete fra Associazioni, ma anche fra professionisti. Il libro raccoglie contributi di Mario Angiolillo, Ciro Cafiero, Paolo Carotenuto, Raniero Chelli, Franco Chiarenza, Roberto Giuliani, Pasquale Merella, Massimiliano Nespola, Francesco Pascuzzo, Carmen Sallorenzo, Guido Zaccarelli. Contributi diversificati per argomenti, per esperienze e per territori.
Dice Roberto Giuliani nel suo paper: In un contesto in cui l’innovazione tecnologica va a scardinare il paradigma novecentesco che legava lavoratori e imprese, aprendo la strada a figure professionali sempre più autonome, artefici del proprio destino e spesso proprietarie dei mezzi di produzione (le apparecchiature digitali che portiamo sempre con noi), il lavoro non va più “cercato” necessariamente in un rapporto di subordinazione con un terzo soggetto, bensì costruito, “inventato” o reinventato e misurato in riferimento agli obiettivi e non più a tempi e luoghi di svolgimento della mansione. Tale rivoluzione genera nuove figure professionali che si muovono autonomamente in un mercato tuttavia complesso e intricato, caratterizzato dal rischio di una polarizzazione delle skills e dalla necessità di una profonda revisione dei meccanismi di contrattazione e di tutela.
Mettere in rete saperi e competenze, ma anche visioni, è un obiettivo primario per contribuire a creare economie di scala e di scopo, proponendo soluzioni e consolidando le connessioni del Sistema Italia e dei suoi diversi territori.
Dice il professore Francesco Saverio Coppola nella postfazione: I classici modelli organizzativi che vedevano una azienda come un monolito e una dominanza territoriale sono cambiati, da una parte abbiamo assistito a delle forti delocalizzazioni, dall’altra alla costruzione di reti di competenze, che hanno portato ad esaltare il lavoro professionale rispetto ai classici rapporti di dipendenza, un caso particolare è costituito dallo sviluppo dell’outsourcing. Alle classiche aziende si sono sostituite filiere di aziende che hanno ottimizzato il loro valore creando economie di scopo e di scala, frazionando il rischio, ma anche creando una più efficiente ed efficace dominanza dei territori. Il tema fondamentale che una volta era legato alla fedeltà, all’appartenenza oggi si declina in nuovi rapporti fiduciari che permettono alle imprese di ottenere enormi economie, con trasferimento del rischio su più soggetti giuridicamente indipendenti.
Il libro, secondo la mia attenta lettura ed esperienza, è un manuale non solo del pensare, ma soprattutto del fare elaborando un progetto che prevede l’individuazione di strutture e strumenti idonei per formare una nuova generazione di imprenditori e professionisti, nel futuro scenario europeo. Il rafforzamento dei legami professionali e fiduciari è un must da perseguire per contribuire ai processi di sviluppo individuali e di Comunità. I progetti di rete che vengono proposti e sollecitati non riguardano solo singole persone, ma territori, enti pubblici e privati. Fare rete non rappresenta solo più una modalità economica per ripartire costi e rischi, massimizzando i ricavi, ma costituisce un modo di pensare diversamente a come costruire lo sviluppo. L’architettura delle reti sociali ed economiche è una nuova branca dell’agire umano che trova oggi supporto in tante teorizzazioni. La “teoria delle reti” ha assunto un ruolo centrale nella scienza della complessità, permettendo di investigare con un approccio unitario fenomeni molto diversi tra loro e tradizionalmente oggetto di discipline diverse, secondo molteplici modelli fra cui si ricordano quelli di Watts-Strogatz e Barabási-Albert. Con le reti si creano nuove catene del valore, polimerizzando saperi, competenze, in un connubio nuovo tra uomo e mondo digitale. Con questo libro gli autori fanno un passo avanti rispetto alla semplice teorizzazione, mostrando concretamente gli ambiti di applicazione, ma anche il modo di costruire nuove connessioni. L’obiettivo finale è creare solidarietà progettuale al servizio del benessere e dello sviluppo delle Comunità attraverso un processo di coesione, nel rispetto delle singole individualità e delle diverse culture.
- Connecting Italy - 05/04/2024