Il 26 novembre, presso l’Università del Mediterraneo a Reggio Calabria, l’Associazione Rhegium Julii, presieduta da Giuseppe Bova, per la Sezione Studi meridionalistici intitolata a Gaetano Cingani, noto meridionalista reggino, le cui radici risalgono a Gaetano Salvemini e Guido Dorso, ha assegnato un riconoscimento prestigioso all’economista Pietro Massimo Busetta per il suo ultimo libro “Il lupo e l’agnello”, edito da Rubettino. Il libro è una operazione verità, costruttiva, critica ed eretica. Sotto la lente i rapporti di forza fra le diverse parti del paese, le devianze di pensiero e responsabilità, le disattenzioni politiche e istituzionali, l’efficienza e l’efficacia della spesa pubblica nazionale e regionale, i falsi miti e ideologie dello sviluppo e dell’occupazione. In un Paese, che ha smarrito già da qualche anno uno sviluppo unito ed integrato, si deve ritrovare unità e complementarietà e pari diritti di cittadinanza. Una riflessione va fatta sulla classe dirigente del Mezzogiorno e più in generale del Paese, se adeguata, con la giusta visione e sufficientemente responsabile per gestire lo sviluppo nell’interesse della Comunità e dei territori. Un paese che registra ancora forte divisioni culturali pur dopo tanti anni dall’unità geografica e politica pur in presenza di un dibattito lungo e travagliato sulle famose questioni.
L’Associazione Internazionale Guido Dorso, con il segretario generale Francesco Saverio Coppola e A.I.M (Alleanza Istituti meridionalisti) sono stati presenti alla cerimonia a Reggio Calabria, per partecipare alla cerimonia di premiazione Professore Busetta, componente del comitato scientifico dell’Associazione Guido Dorso, oltre che esponente dell’Alleanza Istituti Meridionalisti. Questo riconoscimento attribuito al libro “Il lupo e l’agnello”, edito da Rubbettino, è particolarmente significativo in un momento in cui bisogna unire in maniera civile e democratica le forze del Sud per garantire non solo lo sviluppo del Mezzogiorno ma dell’intero Paese. Hanno partecipato alla cerimonia anche diversi esponenti di movimenti politici del Mezzogiorno, tra cui: Pino Aprile, Cateno De Luca, Salvatore Grillo, Piernicola Pedicini, Andrea Piraino. L’incontro a Reggio Calabria, fra i diversi movimenti politici e culturali delle regioni meridionali, ha segnato una prima importante linea di frattura con le politiche tradizionali degli ultimi trent’anni. L’obiettivo è costituire un’alleanza con una visione nazionale, europea e mediterranea, con un Mezzogiorno non più colonia ma centro propulsore di attività e di occupazione.
I premi attribuiti
Valeria Parrella, premio Corrado Alvaro per la narrativa con il volume La fortuna (Feltrinelli); Gemma Calabresi Milite, premio Leonida Repaci per la saggistica con il volume La crepa e la luce (Mondadori), Giuseppe Manitta, premio Lorenzo Calogero per la poesia con la raccolta L’etica dell’acqua (Avagliano); Pietro Massimo Busetta, premio Gaetano Cingari per gli studi meridionalistici con il volume Il lupo e l’agnello. Dal mantra del Sud assistito all’operazione verità (Rubbettino), sono i vincitori della cinquantaquattresima edizione dei Premi Rhegium Julii edizione 2022. Sono stati assegnate, inoltre, tre menzioni speciali a: Antonio Salvati per il romanzo Pentcho, Antonella Radogna per la raccolta poetica Ciò che sai amare e Michele Caccamo per il libro su Pasolini Le sacche della rana.
Profilo del circolo culturale Rhegium Julii
Il Circolo culturale Rhegium Julii, oggi presieduto da Giuseppe Bova, nasce a Reggio Calabria nel 1968 come associazione apolitica e senza scopo di lucro per promuovere la bellezza e la creatività che sono l’anima del pensiero positivo, nella fase in cui l’Italia si caratterizza per una notevole rivoluzione sociale e culturale che investe tutti gli strati sociali della popolazione, ed in particolare il mondo della scuola. L’iniziativa si deve a un gruppo di giovani poco più che ventenni che, coordinati da Giuseppe Casile, sognavano intercettare nella città di Reggio Calabria e nel Mezzogiorno i flussi di modernità che provenivano dal resto del Paese con l’idea di contrapporre all’individualismo esasperato del Sud un sano protagonismo, più partecipato e aperto verso più ampi orizzonti. L’idea guida era quella di spendersi appassionatamente nel campo della letteratura, delle arti e della musica (la parola, il suono, l’immagine) per rappresentare la parte più genuina, costruttiva e creativa della Calabria e per valorizzare uomini e idee aperti al confronto con le personalità più importanti della letteratura nazionale ed internazionale.
S’intuì da subito che un’azione di tale portata avrebbe determinato una maggiore attrattività del territorio, migliorando la qualità della vita, rafforzando la coesione sociale e mobilitando una corrente di pensiero capace di valorizzare i talenti delle nuove generazioni e così è accaduto se è vero che la sede del Circolo è diventata una fucina ininterrotta per preparare diversi giovani di grande qualità. In questo mezzo secolo di lavoro il Rhegium Julii ha perseguito con costanza una politica culturale che ha rafforzato il notevolmente proprio patrimonio librario che è stimato oggi intorno agli 11.000 volumi, ha scoperto e valorizzato le potenzialità artistiche della Calabria ed ha accentuato le occasioni d’incontro della scuola e dei giovani con il mondo della creatività. In cinquant’anni di storia il Circolo ha animato il panorama culturale italiano con i Premi nazionali Rhegium Julii narrativa, saggistica, poesia, giornalismo, studi meridionalistici (quarto premio in ordine d’importanza in Italia), un premio per l’inedito, Incontri con l’autore, Caffè letterari ed altre iniziative. Ben 5 premi Nobel sono stati insigniti del Premio internazionale Città dello Stretto: Josif Brodskij, Derek Walcott, Toni Morrison, Seamus Heaney, Rita Levi Montalcini.
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