Uno scenario di sviluppo, creatività, innovazione, ricerca, arte e progettazione: tutto parte dalle Officine San Carlo con l’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR IRISS), nel distretto di Napoli Est, nell’area del Porto industriale di Vigliena. Luogo di sperimentazione e contaminazione di linguaggi, stili, arti e saperi, fucina di nuovi talenti, i laboratori del San Carlo a Vigliena si propongono come nuova “Fabbrica Urbana della Creatività”. Un progetto di rigenerazione urbana in cui ha creduto la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura che lo ha premiato nell’ambito dell’avviso pubblico Creative Living Lab – 3 edizione. Vigliena oltre che un luogo di sperimentazione, è una memoria storica della volontà di cambiamento espressa dalla città di Napoli nel 1799 e terminata con un sacrificio di vite umane con l’esplosione del Forte di Vigliena da parte dei difensori repubblicani contro le truppe sanfediste pur di non arrendersi.

Ne discutiamo con il Professore Massimo Clemente, Direttore dell’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR IRISS) dove, dal 2015, coordina un gruppo di ricerca che si occupa di processi decisionali collaborativi per lo sviluppo sostenibile dei territori, accompagnando la ricerca ad un’intensa attività di public engagement in progetti di rigenerazione urbana fondati sulla cultura, l’identità locale e la partecipazione pubblica. Ricerca che diventa azione in specifici contesti, in particolare nell’esperienza dei Friends of Molo San Vincenzo, fondati con Caterina Arcidiacono, Alessandro Castagnaro, Eleonora Giovene di Girasole, Umberto Masucci, Fortuna Procentese, per restituire il Molo San Vincenzo alla città di Napoli, sia nella sua funzione portuale, sia come spazio pubblico aperto alla comunità urbana, favorendo il dialogo e la collaborazione tra le Istituzioni.

Il Direttore Massimo Clemente

Massimo Clemente: La quantità di giovani coinvolti in questa iniziativa è importante: questo è il pubblico cui dobbiamo rivolgerci, convogliando l’entusiasmo e le energie creative dei giovani verso un progetto che abbia ricadute positive per l’intera comunità. Stabilire delle connessioni produttive tra tutti gli attori del territorio, promuovendo il dialogo e trasferendo le conoscenze generate dalle nostre ricerche ai vari stakeholder, può attivare processi di rigenerazione che sono non solo fisici ma anche e soprattutto sociali. È questo il senso della presenza del nostro Istituto ai laboratori San Carlo: siamo felici di partecipare ad un progetto che nasce a Vigliena dalle sinergie create con il Teatro San Carlo, il Rotary Club e il Rotaract Club Napoli Est, e l’Associazione Internazionale RETE, per aprirsi al territorio circostante e a tutta la comunità.

Il CNR IRISS contribuisce condividendo le sue ricerche ma anche l’esperienza maturata con le associazioni del territorio nei diversi percorsi di ricerca-azione sviluppati dai ricercatori interfacciandosi con gli stakeholder locali: dai policy maker alle Istituzioni, dalle organizzazioni alle scuole e ai cittadini. Cerchiamo con le nostre attività di mettere a sistema “pezzi”: intercettiamo la domanda del territorio, individuiamo quelle che possono essere delle aree di sovrapposizione degli interessi per favorire processi collaborativi. Un “puzzle” in cui, unendo i singoli tasselli, si costruisce una visione di insieme a beneficio della collettività.

Il nostro Istituto di ricerca, l’IRISS, si occupa di 4 ambiti: la ricerca sulle aree di interazione Porto-Città collaborando sia con il Comune sia con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale; l’innovazione come capacità di produrre idee, modelli e soluzioni per uno sviluppo sostenibile e inclusivo della società attraverso un approccio multidisciplinare; il porto visto come infrastruttura culturale e creativa; il mare come bene comune e la rigenerazione delle aree portuali attraverso modelli di governance collaborativa.

Nel corso degli anni abbiamo costruito un’intensa attività e una solida rete di relazioni con il territorio, con degli accordi che fissano obiettivi e azioni da svolgere insieme. Con il Teatro San Carlo stiamo sviluppando il progetto per la valorizzazione creativa del Forte di Vigliena. Per l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, invece, abbiamo realizzato un censimento di circa 40 edifici di valore storico-architettonico del Porto di Napoli proponendo ipotesi di valorizzazione/rifunzionalizzazione.

 

Direttore ci illustra in primis questo interessante ed importante progetto che sta svolgendo, ci parla dell’incontro ai Laboratori San Carlo, sulla rigenerazione urbana, l’innovazione, la ricerca, e lo sviluppo sostenibile?

Il progetto del CNR IRISS è assolutamente centrato sul tema della rigenerazione urbana, sviluppata attraverso processi collaborativi, unendo in sinergia diversi attori del territorio. Il ruolo dell’Urbanista – in questo caso del Ricercatore Urbanista – è quello di fungere da facilitatore e mediatore tra i diversi stakeholder, individuare quelle che possono essere reali convergenze di esigenze ed interessi, in modo da facilitare processi che in genere, soprattutto nelle nostre realtà, vengono ostacolati da veti incrociati. È invece proprio dal dialogo e dalla sinergia tra Istituzioni, cittadini, imprese e associazioni che possono nascere processi di rigenerazione urbana.

 

Parlando di Ricerca?

Con 88 Istituti distribuiti su tutto il territorio nazionale, il Consiglio Nazionale delle Ricerche rappresenta il principale Ente pubblico di ricerca in Italia con competenze multidisciplinari. Nello specifico, l’IRISS ha sede a Napoli e si occupa di innovazione e servizi come driver di sviluppo sostenibile unendo 3 prospettive che rappresentano le 3 macro-competenze dell’Istituto: quella economico-aziendale, quella giuridica e quella della pianificazione e gestione del territorio, con particolare riferimento al tema della rigenerazione urbana che costituisce il mio specifico campo di interesse. In maniera sinergica anche l’economia è strumento di crescita dei territori, soprattutto nell’ambito del diritto internazionale sul tema dell’integrazione, inclusione, immigrazione.

 

Nel diritto Internazionale, l’Unione Europea attore globale, apre scenari soprattutto in tema di dialogo?

Il gruppo di Ricerca IRISS che si occupa di diritto internazionale è un gruppo altamente qualificato che svolge intense attività sul tema dei diritti umani, dell’integrazione culturale e sociale dei migranti con un’azione molto forte sul territorio, in particolare in Campania. Numerosi sono stati, infatti, i progetti portati avanti con diverse istituzioni, sia pubbliche che nel mondo delle associazioni, finalizzati ad una maggiore coesione sociale. In generale, abbiamo instaurato un dialogo molto forte con tutto il settore del no- profit, che confluisce in quella che noi, enti pubblici di ricerca, definiamo “terza missione”. Affianco alla ricerca e all’alta formazione, acquista un ruolo sempre più importante sul piano socioculturale tutto ciò che il CNR, l’Università e gli Enti di ricerca riescono a fare all’esterno delle loro sedi istituzionali, aprendosi al dialogo con il territorio, trasferendo conoscenze e metodi capaci di attivare processi di empowerment della comunità, generando nuove conoscenze e soluzioni insieme alla comunità stessa. In questo risiede il valore aggiunto della ricerca-azione: interagire con i vari soggetti per generare un impatto concreto sul territorio, costruendo insieme il cambiamento. Questo è lo spirito che anima i Laboratori del San Carlo, dove Ricercatori e operatori del settore si incontrano nel Centro diretto da Emmanuela Spedaliere, Direttore Generale della Fondazione Teatro di San Carlo, che svolge un’attività di prestigio, non “solo” da un punto di vista artistico di quello che è uno dei Teatri più importanti d’Italia, ma soprattutto per il territorio di Vigliena a San Giovanni a Teduccio. Un territorio con grandi difficoltà, ma con un enorme potenziale e grandi prospettive di crescita garantite da eccellenze come il Polo Universitario della Federico ll, dove, oltre alla Scuola Politecnica e delle Scienze di Base, sono già presenti la Apple Academy, Deloitte, l’Intesa Sanpaolo Innovation Center, e tante altre realtà che stanno nascendo in questo incubatore che non è solo incubatore di impresa ma anche di rigenerazione sociale. In questo senso, il progetto viene sviluppato insieme al Teatro di San Carlo dal CNR, in sinergia con associazioni come il Rotary e associazioni di quartiere. È fondamentale creare la rete, mettere insieme le diverse forme di associazionismo che vadano dal Rotary fino ai Centri sociali, per comporre i diversi interessi e finalizzarli verso una direzione unitaria.

 

L’Università di Napoli Federico ll e CNR, un legame storico e fortissimo?

Nel Polo di San Giovanni a Teduccio della Federico ll è previsto anche un edificio del CNR. All’interno del Polo sono già operativi diversi Centri di Ricerca, noi stessi come IRISS collaboriamo con l’Istituto per le Tecnologie delle Costruzioni (CNR ITC) che ha una delle sue sedi in questo nuovo polo universitario. La costruzione di un edificio destinato al CNR, e quindi la realizzazione di un Centro di Ricerca congiunto, è un’ulteriore testimonianza del solido dialogo tra Università e CNR.

 

C’è in campo anche un progetto Green?

C’è un bellissimo progetto che stiamo sviluppando e ospitando all’interno del nostro Istituto. Il progetto è stato promosso dall’Ingegnere Attilio Montefusco, con il Rotary Club di Napoli, il Club più antico di Napoli, fondato nel 1924. Da qualche anno sono socio del Club Rotary Napoli Est e mi sono reso conto da subito che si tratta di un’associazione molto presente sul territorio, formata da professionisti che lavorano con dedizione per migliorare la nostra città. Tra i progetti realizzati in quest’area, mi fa piacere ricordare l’apertura di Villa Romana, situata in una delle zone più complesse della periferia di Napoli Est. Un luogo ormai dimenticato che il Club Rotary Napoli Est, presieduto da Paolo Palumbo, ha sottratto all’abbandono, dando il via ad un progetto di recupero della Villa in sinergia con le associazioni del territorio. La Villa, gestita da una cooperativa formata da persone della comunità, è ora aperta alle scuole ed è diventata un elemento di sviluppo interessante in un’area un po’ dimenticata dalla città.

Un altro progetto che stiamo sviluppando come CNR IRISS in collaborazione con il Dipartimento di Architettura della Federico II e ricercatori provenienti da altri Istituti e Università, è quello della “Tangenziale del Verde”: una mappatura delle aree verdi della Città Metropolitana di Napoli, da portare all’attenzione delle Amministrazioni Pubbliche, per promuovere uno sviluppo sempre più green della nostra città. Si è già svolto presso il Castello di Baia un primo incontro di presentazione del progetto nel quale abbiamo avviato un dialogo con i Sindaci dei Comuni dell’Area Flegrea Ovest, riflettendo insieme su come si possa mettere a sistema questa “connessione verde”. Il dato che è emerso dalla mappatura e dai primi incontri è che, in realtà, “il verde c’è ma non si vede”, perché non valorizzato e, molte volte, addirittura abbandonato o celato. Ci sono dei Sindaci che hanno risposto al nostro appello con entusiasmo e buona volontà, ci sono degli edifici che abbiamo recuperato ma una delle nostre priorità resta l’attivazione delle comunità locali. Il verde, inteso come bene comune, deve essere vissuto dalla comunità e diventare, allo stesso tempo, oggetto di attenzione da parte delle comunità che possono contribuire alla sua gestione e salvaguardia. Il punto centrale è sempre quello di creare sinergie, fare rete, mettere insieme delle associazioni per costruire uno sviluppo condiviso. Il nostro impegno è quello di portare il tema green all’attenzione della Città Metropolitana e continuare questo lavoro di coordinamento e collegamento del territorio, per proporsi in maniera unitaria e, così, ottenere dei risultati concreti per la collettività.

Valentina Busiello

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