Il 13 e 14 maggio a Sorrento si terrà la prima edizione del Forum, realizzato da The European House – Ambrosetti e dal Ministero per il Sud e la Coesione territoriale, che si pone l’obiettivo di elaborare una nuova agenda strategica per il Sud Italia, rendendolo punto di riferimento nel Mediterraneo.

L’iniziativa ospiterà Ministri, business leader e opinion maker dei Paesi dell’area, per una due giorni di dibattiti e networking che si prefiggono di identificare nuove linee d’azione e proposte concrete per la sponda meridionale del continente europeo. Durante il Forum sarà presentato un “Libro Bianco” sul rilancio del Sud Italia nel quadro europeo e del Mediterraneo. Ci sia permesso, nel darne notizia, di esplicitare alcune riflessioni di carattere costruttivo. Speriamo che l’iniziativa che si tiene presso l’hotel Le Zagare di Sorrento, possa emblematicamente per il Sud ricordare un vecchio titolo del libro di Cesare primo Mori, il cosiddetto prefetto di ferro, dal titolo “Tra le zagare oltre la foschia”.

Il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna

Alcune riflessioni

Ci fa piacere questa nuova iniziativa, ma purtroppo ne abbiamo perso il conto. Di iniziative di annuncio, di master plan, agende ormai negli anni ne abbiamo visto tante, basta ricordare le Conventions dei giovani industriali a Capri che per anni sono state un punto di riferimento su temi strategici che tuttavia allo stato dei fatti hanno sortito poco effetto, non essendosi tradotte politicamente in azioni concrete. Un’altra esperienza significativa è stata i Meeting di Sorrento organizzate dal 2011 al 2016 dall’Osservatorio di Economia e finanza (www.bancheimprese.it)  a Sorrento sui Mezzogiorni di Europa e sulle proiezioni e strategie mediterranee che hanno visto una partecipazione folta di istituzioni e operatori del bacino mediterraneo. Manifestazione di alto livello, che pur sostenuta da privati, non ha ricevuto nessun supporto dalla politica imperante, non capendo che per quegli anni era una grande occasione per rilanciare il Mezzogiorno, il mediterraneo, basta scorrere i programmi per capire la grande rete che si era messa in funzione.  Anche le Giornate dell’economia organizzate a Palermo negli ultimi dieci anni hanno costituito un avamposto e un punto privilegiato di strategie mediterranee. Infine il piano predisposto fino al 2030 dal Ministro Provenzano e presentato in grande pompa a Gioia Tauro nel 2020 insieme all’allora capo del Governo Giuseppe Conte. Adesso assistiamo a un nuovo annuncio e alla compilazione di un libro bianco, ignorando tutto il pregresso e annunciando un nuovo meridionalismo, quello del fare, come se fino ad oggi fossero state fatte solo chiacchiere, liquidando con una affermazione il difficile percorso della questione meridionale. Ci saremo aspettati maggiore considerazione verso la storia, forse non rendendosi conto di essere nani che camminano sulle spalle di giganti. Il PNRR se non fosse stato per la fitta protesta delle chiacchiere meridionali, come le ha definite il Ministro per il Sud, non avremo avuto neanche il 40% dei fondi, ignorando il non rispetto del famoso 34% degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno o l’uso improprio del Fondo di Solidarietà e Coesione. C’è da chiedersi? Queste strategie che vengono delineate di quali risorse usufruiranno tenuto conto che il PNRR è già stato articolato e così il QFP 2021 2027, inoltre nel PNRR la portualità meridionale è stata sacrificata a favore dei due porti del Nord Genova e Trieste. Lo sa il Ministro per la coesione territoriale che il Sud sta perdendo ulteriori colpi per la situazione in Europa, l’inflazione si mangia i redditi già bassi, i tassi di interesse penalizzano le imprese e l’aumento dei prezzi aumenta le soglie di povertà. All’appello mancano tre milioni di posti di lavoro rispetto ad altre parti del paese, oltre che la parità dei diritti di cittadinanza. La cosa che ci meraviglia inoltre un Comitato scientifico da cui sono state esclusi i saperi, le università delle Mezzogiorno e gli Istituti di pensiero meridionale. Se fosse confermata questa impostazione sarebbe un fatto gravissimo che lede i diritti di pensiero e di autodeterminazione dei meridionali. Prima si è parlato di piattaforma logistica nel Mediterraneo in parte naufragata per le scelte del PNRR, adesso si parla di piattaforma energetica, ma quale è il ritorno per la gente del Sud? Possiamo accettare che sul territorio meridionale si creano avamposti energetici e industriali che portano profitti a terzi sia in termini di produzione degli impianti che di loro sfruttamento, non dimentichiamo il caso del petrolio in Basilicata e le raffinerie in Sicilia. Pur volendo dare fiducia a questa n-esima iniziativa con il beneficio dell’inventario, siamo sicuri della ottima organizzazione dell’Ambrosetti, e ringraziamo gli sponsor, tuttavia restiamo ancora una volta perplessi e vorremmo capire dal Ministro per il Sud, ma anche dagli altri Ministri fra cui Cingolani e Giovannini, il loro fare indicando alla gente del Sudi e soprattutto a tanti giovani meridionali:

1)tempi di attuazione e di ritorno degli investimenti;

2) risorse finanziarie;

3) progetti concreti;

4) accordi e reciprocità con altri paesi della sponda mediterranea;

5) i riflessi sull’occupazione nel Mezzogiorno e sulla crescita del PIL meridionale;

6) come si inquadra tutto questo nei nuovi equilibri geopolitici.

Se a queste domande legittime, a cui non c’è stata risposta purtroppo neanche nella formulazione del PNRR,  non vi sono risposte concrete, gli sponsor pur meritevoli avranno speso dei soldi inutilmente e ulteriormente aumenterà la sfiducia del Sud verso le Istituzioni centrali. Riportiamo con vero piacere il programma come comunicato delle attività anche a futura memoria, ma sappiano i promotori dell’iniziativa che esiste un vecchio detto meridionale, facente parte della lingua napoletana, ispirato al vecchio Istituto di credito il Banco di Napoli di cui il Mezzogiorno per una precisa volontà politica è stato privato, che recita: “chiacchiere e tabacchere e’ ligno, o’ Banco e’ napule nun se ’mpegna. Traduzione e significato: Chiacchiere e tabbacchiere di legno, il Banco di Napoli non le impegna essendo di valore irrisorio.

Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di European House-Ambrosetti.

COMUNICATO STAMPA

Cambiare il paradigma di sviluppo strategico del Sud Italia: da macro-area in contrapposizione con il Nord del paese e «fanalino di coda» dell’Italia e d’Europa, a baricentro delle strategie di crescita, competitività e di cooperazione del Mediterraneo, con l’obiettivo di diventare la piattaforma continentale di congiunzione tra Sud e Nord Europa.

È l’ambizione della prima edizione del Forum “Verso Sud: La strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo” – in programma il 13 e 14 maggio a Sorrento (Villa Zagara) realizzato da The European House – Ambrosetti e dal Ministero per il Sud e per la Coesione territoriale e il sostegno del Gruppo FS Italiane, Intesa Sanpaolo, Gruppo MSC e Gruppo Adler.

L’evento è parte di una piattaforma pubblico privata nazionale e internazionale che unisce, in un unico Think Tank, le migliori Istituzioni, imprese e rappresentanti del mondo accademico e della ricerca, per costruire, valorizzare e comunicare una nuova visione mediterranea strategica per l’Italia e l’Europa.

Ministri, business leader e opinion maker dei Paesi dell’area del Mediterraneo presenti a Sorrento si confronteranno sulla base di un primo “Libro Bianco” realizzato per offrire un ampio quadro di riferimento di alta sintesi strategica sulle potenzialità del Sud nel contesto Mediterraneo, individuando gli ambiti e i settori più rilevanti e collegati alle sfide e alle opportunità per cittadini, imprese e Istituzioni.

Durante il Forum verrà inoltre presentato un indice di monitoraggio distintivo e complessivo per il posizionamento del Sud Italia rispetto al Mediterraneo.

Sono 8 le aree di focalizzazione per un Sud Italia baricentro delle strategie di crescita e di cooperazione del Mediterraneo al centro del Libro Bianco:

1)Il ruolo centrale dell’Economia del Mare per la competitività, attrattività e crescita del Sud Italia e del Mediterraneo;

2)I nuovi corridoi energetici e la sfida della green transition come cardini del Mediterraneo del futuro;

3)Gli investimenti infrastrutturali e il nuovo modello di valutazione per dispiegarne gli effetti positivi;

4)Lo sviluppo del settore turistico a beneficio dei territori, per un Sud più attrattivo nel Mediterraneo;

5)Le specializzazioni produttive nelle nuove catene globali del valore;

6)Il Sud Italia come centro di competenze per le Università dell’area del Mediterraneo;

7)La comunicazione della nuova visione e del nuovo ruolo per il Sud Italia;

8)La  governance   necessaria   per   realizzare   la   nuova   visione   e   massimizzarne i benefici.

Il Sud presenta enormi potenzialità in alcune aree: è il «serbatoio» di rinnovabili del Paese e può diventare protagonista della green transition e delle nuove rotte dell’energia; i porti del Sud Italia vantano numerosi primati nella movimentazione di passeggeri e nel crocierismo, sia a livello nazionale che internazionale; inoltre ospita un ecosistema di poli industriali e imprese di grandi dimensioni leader nel Paese e nel Mondo con specializzazioni industriali rilevanti e punte di eccellenza nell’high-tech. Tutto questo patrimonio potrà essere rafforzato dall’iniezione di investimenti infrastrutturali programmati, a partire dal PNRR che prevede un grande impulso per il Sud nei prossimi anni verso la digitalizzazione, la transizione ecologica e le infrastrutture di trasporto ferroviarie sostenibili.

“Abbiamo l’ambizione – dice il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna

– di aprire una nuova stagione del meridionalismo: il meridionalismo del fare. Abbiamo le risorse, i progetti e le energie per proporre il Sud come luogo dove è conveniente vivere, fare impresa, investire, perché qui si concentrerà il più alto incremento di crescita nei prossimi cinque-dieci anni. Lo stereotipo del Mezzogiorno abbandonato non ha più ragione di esistere: qui convergerà la quota maggiore di investimenti con fondi europei e nazionali sulle infrastrutture, sui porti, sui servizi sociali ed educativi, sulla ricerca, e qui l’Italia coglierà i migliori risultati. È necessario diffondere questa consapevolezza: vorrei fare di questo Forum un appuntamento annuale, che sostenga nel tempo il percorso che abbiamo avviato fornendo idee e prospettive”.

“La piattaforma Verso Sud – con la sua prima edizione del Forum a Sorrento – nasce con l’ambizione di voler cambiare il paradigma di sviluppo strategico del Sud: non una macro- area in perenne conflitto con il Nord e fanalino di coda d’Europa, ma macro-area al centro di un nuovo protagonismo internazionale, che punti innanzitutto sul contributo che proprio il Sud può dare all’Europa in un momento certamente ricco di incertezza ma anche di opportunità di costruzione di una agenda di sviluppo, discontinua rispetto al passato. Un’agenda basata innanzitutto sulla cooperazione sovra-nazionale tra i Paesi del Mediterraneo, in molti ambiti su cui si gioca il nostro futuro, dalla sicurezza energetica e alimentare, al capitale umano, alla ricerca scientifica. Un ruolo importante in questo nuovo paradigma del Sud Italia e del Mediterraneo lo avrà la comunicazione, chiamata ad invertire una narrazione basata fino ad oggi su molti stereotipi, a scapito di una reale immagine del Paese”, ha affermato Valerio De Molli, Managing Partner & CEO, The European House – Ambrosetti.

Tra i relatori confermati per discutere i temi del Libro Bianco: Abdel Aziz Abu Hamad Aluwaisheg (Assistant Secretary-General for Political Affairs, Gulf Cooperation Council, Saudi Arabia), Figen Ayan (Presidente, MedCruise), Renato Brunetta (Ministro per la Pubblica Amministrazione), Mara Carfagna (Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale), Roberto Cingolani (Ministro per la Transizione Ecologica), Vittorio Colao (Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale), Luigi Di Maio (Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale), Marouane El Abassi (Governatore, Banca Centrale della Tunisia), Daniele Franco (Ministro dell’Economia e delle Finanze), Massimo Garavaglia (Ministro del Turismo), Mariastella Gelmini (Ministra per gli Affari regionali e le Autonomie), Giancarlo Giorgetti (Ministro dello Sviluppo Economico), Enrico Giovannini (Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili), Adnan Shihab-Eldin (Senior Visiting Research Fellow, Oxford Institute for Energy Studies; ex Segretario Generale, OPEC).

Per raggiungere gli obiettivi dell’iniziativa, è stato attivato un Comitato Scientifico composto da personalità che, per la competenza e l’esperienza che li contraddistinguono, daranno un contributo significativo all’elaborazione dei contenuti del Libro Bianco. I membri del Comitato Scientifico: Patrizia Lombardi (Prorettrice, Politecnico di Torino; Presidente, Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile), Stefano Manservisi (Professore, Sciences Po – Paris School for International Affairs e EUI School of Transnational Governance; Chair, Global Community Engagement and Resilience Fund – GCERF); già Direttore Generale Cooperazione internazionale e Sviluppo, Commissione Europea) e Maarten Lulof van Aalderen (già Presidente, Associazione Stampa Estera in Italia; corrispondente in Italia, De Telegraaf).

 

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