Si è svolta il 28 aprile 2022, a Napoli, la cerimonia di assegnazione del Premio Internazionale Casa Museo Enrico Caruso al celebre tenore Jonas Kaufmann presso la Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, adiacente alla casa dove nacque il grande Enrico Caruso. Il premio, che traccia una linea di continuità tra presente e passato, è stato consegnato dal Comitato Scientifico della Casa Museo, presieduto da Gaetano Bonelli, nella figura di Lello Reale, Presidente dell’Associazione “Casa Museo Enrico Caruso APS”; Guido D’Onofrio, Presidente Onorario “Casa Museo Enrico Caruso APS”; Ivano Caiazza, Direttore Artistico della Casa Museo; Filippo Zigante, Compositore e direttore d’orchestra; Paola De Simone, musicologa, critico musicale e docente AFAM.
Jonas Kaufmann, tenore che come pochi al mondo coniuga nell’unicità della sua cifra interpretativa un’alta nobiltà di stile, carisma di portamento e le peculiarità di una voce impeccabile per fermezza e intonazione, puntuale nello scavo di parole, note e accenti a sostegno di una sempre sapiente tornitura del pensiero musicale. I suoi ruoli vivono sul palcoscenico e arrivano con naturalezza al cuore degli spettatori in virtù di un canto di tempra autentica, forte di squilli all’acuto lucenti e sonori, ben legato e saldamente governato lungo l’intera estensione fra declamazioni robuste e mezze voci, ampiezza dei fiati, declinazioni espressive, preziose smorzature di colore. A Napoli ha con lucida lama restituito un Radamès condottiero valente e amante sincero, un Turiddu dal vivo slancio verista, un Otello impulsivo e passionale, un Cavaradossi di grande fascino umano – questa la motivazione del premio, accolto con grande entusiasmo dall’artista.
Il Direttore della Casa Museo Enrico Caruso, Gaetano Bonelli, Presidente della prima edizione del Premio Casa Museo Enrico Caruso, ha dichiarato: Questo premio è un’altra tappa importante per la rinascita di questi luoghi simbolo. I luoghi che hanno visto la nascita del tenorissimo, nella fattispecie la Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, dove tutto ha avuto inizio dal punto artistico. Infatti, nella cantoria, nel coretto, si esibì per la prima volta Enrico Caruso per poi giungere a conquistare le platee di tutto il mondo. Abbiamo inteso con il comitato scientifico all’unanimità ovviamente conferire al maestro questo riconoscimento e l’abbiamo fatto al di là delle motivazioni, perché, al di là delle indiscutibili valenze artistiche riconosciute a livello planetario al Maestro Kaufmann, a noi di lui ha molto colpito la grande umanità e la grande semplicità che è tipica dei grandi.
La logica del premio è una linea di continuità che da Caruso arriva al maestro Kaufmann. Peraltro, tra le varie tra le varie sintonie e simbiosi, sono particolarmente consapevole del fatto che c’è un qualcosa tra gli altri che accomuna Kaufmann a Caruso: il suo carisma, la semplicità, l’umanità. Caruso era amato non solo perché era il più grande tenore di tutti i tempi, ma anche per la sua capacità di comunicare, di trasmettere la bellezza del canto portando in scena sé stesso, la sua vita, l’emozione – ha concluso Bonelli.
L’artista, in una lunga intervista aperta al pubblico condotta da Paola De Simone, si è soffermato a lungo sulla figura di Caruso, sulla rivoluzione da lui apportata al canto tenorile, rimarcando l’importanza per i giovani di seguire le sue tracce. Ha inoltre ricordato il valore universale della musica in questo particolare momento storico: La musica è sempre stata un mezzo per farci ricordare che siamo tutti uguali, abbiamo tutti una storia comune, che è la nostra cultura. Non siamo diversi, siamo tutti sullo stesso livello. La musica ha il potere di sciogliere il ghiaccio nel cuore e può aiutare molto in direzione della pace tra i popoli. Parlo della musica classica, che ha il potere di far nascere lo spirito della pace in tutti noi.
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