Il 5 gennaio di 75 anni fa Guido Dorso si spegneva nella sua Avellino. Ricordare oggi il messaggio politico e morale di Dorso ci appare quanto mai opportuno e sempre più di grande attualità soprattutto nell’attuale delicato momento politico che il Paese sta attraversando in piena pandemia. La prima considerazione che ci viene da fare è quella che negli ultimi decenni il pensiero meridionalista sia in parte o in tutto scomparso dall’interno della cultura italiana. Se vogliamo recuperare questo grande vuoto dobbiamo impegnarci sempre più nel realizzare nuove occasioni per una reale rinascita dell’organizzazione stessa della nostra cultura. Quest’ultimo obiettivo cerchiamo di perseguire da cinquant’anni con la nostra Associazione proponendo nuove occasioni di dibattito e di confronto con un sempre più ampio livello di partecipazione. La seconda considerazione che oggi – forse ancora più che ai tempi di Dorso – il Mezzogiorno ha bisogno di quei “cento uomini”e la strada da lui indicata resta un passaggio obbligato. Il problema del rinnovamento della classe dirigente indicato da Dorso che ormai peraltro investe tutto il Paese e non soltanto il Sud, va affrontato come una nuova “occasione storica” che non possiamo assolutamente perdere anche nel quadro dei nuovi impegni europei. La terza e ultima considerazione è quella che riguarda in particolare il messaggio di speranza rivolto da Dorso alle nuove generazioni del Mezzogiorno. Nel riconoscerne il ruolo determinante per il rinnovamento del Sud, Dorso richiede a loro un forte e sempre maggiore impegno. E proprio ai giovani meridionali abbiamo dedicato in particolare la nostra attenzione in questi 50 anni di attività sottolineandone meriti e capacità e affidando ad una ideale staffetta tra loro e ad alcuni esponenti di primo piano del Sud una delle possibilità di riscatto del territorio meridionale. Portando cosi avanti questi obiettivi abbiamo cercato di onorare nel tempo il pensiero politico e morale di Guido Dorso e con lui quello di tutti quei grandi esponenti del nostro meridionalismo che hanno sempre creduto che il riscatto del Mezzogiorno sarebbe dovuto avvenire attraverso prima di tutto una profonda e reale trasformazione delle stesse coscienze meridionali.
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