Un importante appuntamento con il Magnifico Rettore Elio Franzini dell’Università degli Studi di Milano, professore universitario e filosofo italiano di lunga esperienza, uomo delle Istituzioni che ricopre prestigiosi ed importanti incarichi, un’eccellenza del nostro Paese. Nel coso dell’intervista, ci ha illustrato progetti importanti per l’Università, soprattutto nel campo della Ricerca. Non è mancato il riferimento all’importante messaggio e alla preziosa presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’occasione dell’anno Accademico 2020-2021, che ha espresso vicinanza e gratitudine all’Istituzione universitaria. 

 

Professore Franzini, ci parla nell’occasione della celebrazione dell’anno Accademico della preziosa presenza e l’importante messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella?

Abbiamo accolto all’Università degli Studi di Milano con grande onore e prestigio il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’occasione dell’inaugurazione dell’anno Accademico, è stato un grande onore ed una grande gioia. Una giornata per testimoniare che “andiamo avanti, che non siamo mai stati fermi”. In Aula Magna, collegata con il pubblico all’esterno in diretta streaming, erano presenti solo alcune rappresentanze delle autorità civili, militari e religiose, oltre che delle autorità accademiche: un pubblico ancora necessariamente limitato per la prima cerimonia istituzionale dall’inizio della pandemia “giorno al tempo stesso di memoria e speranza” nel quale il senso della rinascita si alterna al ricordo di chi non c’è più e all’orgoglio per aver affrontato una situazione improvvisa e nuova con spirito di solidarietà e di collaborazione. Il Presidente della Repubblica come di consueto ha dimostrato una grande capacità di ascolto e vicinanza al mondo Accademico in un momento che per tutti è stato difficile, peraltro il Presidente in una spontanea confessione confidenziale ha affermato il suo più grande coinvolgimento verso il mondo universitario, affermando la sua presenza nei luoghi di formazione, cultura e ricerca, conoscendo in primis le realtà universitarie italiane. Nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano, nel clima di profonda emozione e solennità con cui è stato accolto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la cerimonia dell’anno accademico 2020/2021, ha affermato: <<Non siamo al traguardo, davanti agli occhi di tutti il valore della ricerca. Siamo sulla buona strada ma ancora non siamo al traguardo della pandemia, serve tenere alta l’attenzione, ma in questi mesi è emerso agli occhi di tutti il valore della ricerca. Non saremo mai abbastanza grati al mondo della scienza per la velocità con cui sono stati in grado di consegnare gli strumenti per sconfiggere la pandemia, e per questo non dobbiamo dimenticare gli insegnamenti quando l’emergenza sarà finita”>>. Prima di entrare nell’Aula Magna il Presidente Mattarella ha incontrato una studentessa, una ricercatrice e uno specializzando, in rappresentanza della comunità universitaria della Statale e dell’impegno durante l’emergenza Covid. Valeria Storti, studentessa del corso di laurea in Infermieristica, Lucie Biheler-Gomez, ricercatrice in Antropologia e Bioarcheologia e Abboud Ragab, specializzando in Pediatria, hanno salutato il Presidente della Repubblica con cui si sono intrattenuti alcuni minuti raccontando i loro campi di interesse e di studio.  Ha introdotto la cerimonia Cristina Messa, Ministro dell’Università e della Ricerca, salutando Milano “città multiculturale e innovativa che ha lottato per mantenere la propria laboriosità inclusiva, con un approccio solidale e comunitario, anche durante l’emergenza sanitaria” e richiamando il valore della “buona ricerca” che “non cerca conferme esterne alla comunità scientifica, non teme la valutazione, non rifiuta il confronto critico, ma chiede e pretende solo rigore, trasparenza, accessibilità”.

Magnifico Rettore, si augura una ripartenza con dei nuovi ed importanti progetti?

Naturalmente ci siamo solo, parzialmente fermati, poiché abbiamo in atto due grandi progetti. Il trasferimento di alcuni corsi di studio scientifici nell’Area del Mind, l’Area che fu’ Expo 2015, ed una riqualificazione della nostra sede originaria, la nostra sede attuale, città studi. Anche nel pieno del Covid, abbiamo continuato a portare avanti i nostri progetti, sperando di poter sempre di piu’ andare avanti, anche se naturalmente il Covid ha costituito, non dico un momento di blocco, ma sicuramente abbiamo dovuto occuparci anche di altre cose, per esempio far proseguire la didattica, e soprattutto la ricerca.

Sulla Didattica e la Ricerca ci illustra un po’ questi nuovi progetti che ci sono in campo?

In questi mesi la Ricerca non si è fermata, e siamo risultati la quarta Università al mondo per gli studi sul Covid. La nostra Università ha prodotto studi scientifici sul Covid, come quarta al mondo, le prime due Università sono quelle Cinesi, poi c’è l’Università Americana la Yale University, e al quarto posto ci siamo noi come Università degli Studi di Milano,  non ci siamo mai fermati. La Didattica è andata avanti con modalità a distanza dall’anno 2020, mentre quest’anno invece siamo riusciti ad iniziare con una modalità mista, con esami e tesi di laurea svolti sia a distanza che qualcuno in presenza, salvo i periodi in cui eravamo in zona rossa, abbiamo avuto anche un buon numero di studenti in presenza, ove le condizioni sanitarie lo concedevano. Aspettiamo quello che deciderà il CTS (Comitato Tecnico Scientifico), pero’ la nostra intenzione è quella di riprendere piu’ in fretta possibile l’attività in presenza, poco a poco con prudenza, in presenza con tutte le attività. Torneremo. 

Professore Franzini, un po’ tutti ce lo auguriamo le attività in presenza sono essenziali e fondamentali, anche perché Milano, la Regione Lombardia sono state piu’ colpite dal Coronavirus?

All’inizio della Pandemia da Coronavirus, prima che il Governo annunciasse l’emergenza, sospendemmo le lezioni il giorno 23 del mese di febbraio del 2020 guardando quello che in due-tre giorni stava accadendo nelle città di Bergamo e di Brescia con i primi casi di persone ammalate di Polmonite interstiziale. La nostra Regione Lombardia come percentuale è stata quella più colpita dal Covid, parlando in termini di decessi e contagi, purtroppo è ancora adesso una Regione che ha contagi e decessi ogni giorno, per cui speriamo di uscirne.

Quanto è importante investire nella Ricerca?

È importantissimo. Con il PNRR sicuramente saremo in grado di realizzare investimenti maggiori nella Ricerca, quindi ci auguriamo che si possa davvero poco a poco con l’aiuto della Ricerca, trovare soluzioni giuste. Sottolineo che aver trovato un vaccino dopo 1 anno dall’inizio della pandemia è già un miracolo di cui forse non ci rendiamo conto, poiché il tempo medio per la scoperta dei vaccini è di circa 2 anni, e la sperimentazione può andare avanti anche per 4 o 5 anni, per cui avere trovato un vaccino che tutto sommato funziona, dopo un solo anno dimostra come la Ricerca Scientifica sia fondamentale per uscire dalla pandemia e risolvere molti problemi Mondiali.

Qual futuro per l’Università Statale di Milano, una delle migliori in Italia e al mondo, proprio per le sue eccellenze, la formazione, gli studi, i professionisti e i giovani che la frequentano?

Siamo un’ottima Università soprattutto ed in particolare nel campo medico, dove siamo presenti in Europa e nel mondo. La nostra Facoltà di Medicina è sicuramente di grande prestigio e capacità, abbiamo fortunatamente tanti nostri giovani capaci e volenterosi, come i nostri professionisti meno giovani. Il nostro principale progetto è quello di costituire una Università solida che possa cambiare anche territorio di riferimento, spostarsi, mantenendo alta la propria capacità di didattica e di ricerca. Creare un nuovo Polo per le Facoltà Scientifiche è sicuramente una sfida che ci impegnerà da qui’ al 2024, è una sfida grande ed anche onerosa, con l’obiettivo e la speranza che possa dare uno slancio a tutta l’attività del Paese. Quindi, speriamo naturalmente che intorno a noi già possa crescere anche un altro progetto che è quello di presentarci come uno dei punti di riferimento della cultura, la scienza e il sapere nella nostra città, nella nostra Regione e nel nostro Paese.

Come si chiama il progetto di Ricerca?

Il progetto è il trasferimento, di gran parte delle Facoltà Scientifiche nell’Area che nel 2015 ospitava l’EXPO 2015. Il Progetto si chiama Mind, è un nuovo Campus dove occuperemo circa 120 mila metri quadri in un Comprensorio dove ci saranno varie Aziende di carattere farmaceutico di vario genere e natura, quindi sarà una cittadella della ricerca che nasce nella periferia Nord-Ovest di Milano. Tutto questo è previsto entro l’anno 2024-2025, dopodiché manteniamo anche i nostri distanziamenti in città poiché tutte le Facoltà Umanistiche rimarranno dove sono nel cuore della città, e poi cerchiamo anche una riqualificazione della nostra sede originaria, cioè la sede in cui siamo nati 100 anni fa che è a città studi in quella che è la periferia, centro del Est di Milano verso Lambrate, Linate. Avremo questo Polo a Est che ormai è in centro, anche se quando siamo nati era nei campi in periferia, ma adesso è il centro più rinomato mantenendo le Facoltà Umanistiche nel Polo Centrale, nei Poli in centro città, mentre in questa Area un po’ più periferica verso Nord-Ovest trasferiremo le nostre Facoltà Scientifiche. Abbiamo questo sviluppo tripolare che sarà spero importante non solo per noi, ma anche per tutto il territorio, per tutta la ricerca, la cultura e la formazione.

Professore Franzini ci illustra uno spezzone della sua origine?

Sono Filosofo. Dal 2004 al 2010 sono stato il Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, anche Presidente della Conferenza dei Presidi della Facoltà di Lettere e Filosofia, dove ho acquisito l’esperienza, che non nego ora serve. L’esperienza istituzionale si costruisce nel tempo. <<Non sono figlio di Presidi, i miei genitori non erano Professori Universitari o Presidi, non avevo un Oau precedente, quindi sono nato come Preside ed ero a mio tempo giovanissimo, essendo nato nell’anno del 1956, ero ancora abbastanza giovanissimo al mio tempo da Preside, poi a poco a poco mi sono evoluto. E dopodiché, pero’ continuando a fare anche il Filosofo, a differenza di molti Rettori io non ho voluto abbandonare l’attività didattica, quindi ho continuato a fare il mio corso tutti gli anni, con grande impegno e fatica. Ci proviamo.

Ci parla dei suoi capolavori, i libri che ha scritto?

Ne ho scritti una ventina di libri. L’ultimo libro scritto 2 anni fa pubblicato dalla casa editrice Raffaello Cortina Editore, ed è un libro sul dibattito tra moderni e post moderni, per cui il titolo è proprio “Moderno e Post Moderno” ed è un percorso in questa grande disputa che negli ultimi 3-400 anni, prima con il moderno e poi il post-moderno, che ha attraversato un po’ la nostra cultura internazionale. “Moderno e Post-Moderno, un Bilancio” pubblicato dall’editore milanese Cortina.

Alla Università degli Studi di Milano abbiamo importantissimi corsi universitari molto importanti, ce ne illustra qualcuno?

Abbiamo tutte le Facoltà, salvo l’ingegneria e Scienze della Formazione. Siamo una Università Multidisciplinare, salvo l’ingegneria che si trova in una Università separata, quella del Politecnico di Milano, mentre per i corsi di laurea in Scienze della Formazione si trovano alla Università degli Studi di Milano-Bicocca. Come Università degli Studi di Milano abbiamo invece tutte quante le altre Facoltà, con oltre 133 corsi di studio. La nostra insieme alle grandi Università storiche come quella di Bologna, Padova, Torino siamo Università generaliste italiane, insieme anche a Palermo, Bari, Napoli, Roma, Bologna, Torino e Milano, grandi Università Multidisciplinari ad avere tutte le eccellenze nell’ambito della formazione, dottorati, e la ricerca.

 

 

Valentina Busiello

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