In ricordo del grande poeta napoletano Salvatore Di Giacomo (12 marzo 1860 – 5 aprile 1934) è stata inaugurata una targa commemorativa a Napoli, nel quartiere San Ferdinando, al civico 107 di Via Santa Lucia, dove il poeta visse, al primo piano, dal 1916 al 1932 con la moglie Elisa Avigliano. In rappresentanza del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris l’Assessore Alessandra Clemente ha presenziato all’evento. Hanno tenuto il discorso celebrativo dell’evento il Senatore Francesco De Notaris e Marta Herling, Segretario Generale dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici Benedetto Croce.
Poeta, drammaturgo e saggista italiano, è stato autore di notissime poesie in lingua napoletana (molte delle quali poi musicate) che costituiscono una parte importante della poesia e del patrimonio musicale partenopeo, Salvatore Di Giacomo, insieme ad Ernesto Murolo, Libero Bovio ed E. A. Mario, è stato uno dei principali della cosiddetta “epoca d’oro” della canzone napoletana.
Nato a Napoli il 12 marzo 1860, figlio primogenito di Francesco Saverio Di Giacomo, medico abruzzese, e Patrizia Buongiorno, il cui padre insegnava al Conservatorio di San Pietro a Maiella, dopo aver conseguito la licenza liceale presso il Vittorio Emanuele, frequentò per volere di suo padre la Facoltà di Medicina, che però abbandonò nel 1880 per seguire la sua naturale inclinazione alla letteratura. Iniziò così a collaborare come novelliere con diverse testate giornalistiche, Il Corriere del Mattino, Il Corriere, Pro Patria, la Gazzetta Letteraria, Il Pungolo.
Nel 1884 pubblicò per l’editore Tocco la già copiosa produzione poetica in lingua napoletana, che apparve con il titolo Sonetti. Seguirono, nel giro di pochi anni, le raccolte poetiche ‘O Funneco verde (1886), Zi’ munacella (1888) e Canzoni napoletane (1891). Nel 1892 fu tra i fondatori, assieme a Benedetto Croce, Vittorio Spinazzola e altri intellettuali, della nota rivista di topografia e arte napoletana “Napoli nobilissima.
Dal 1893 ricoprì l’incarico di bibliotecario presso varie istituzioni culturali cittadine, quali la Biblioteca del Conservatorio di San Pietro a Maiella, la Biblioteca Universitaria e la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III. Nel 1902 divenne direttore della Sezione autonoma Lucchesi-Palli della Biblioteca nazionale e dal 1925 al 1932 fu bibliotecario capo. Nel 1929 fu nominato accademico d’Italia.
La targa in memoria del poeta è stata scoperta dall’Avv. Pasquale Del Vecchio, uomo di cultura, già Presidente del Conservatorio di Napoli. Allo stesso modo, nell’anniversario della morte di Giacomo Leopardi sulla facciata del palazzo in cui il poeta visse negli ultimi due anni della sua vita e dove morì, in vico Pero a Napoli, a Santa Teresa degli Scalzi, il 15 giugno 2021 è stata organizzata una grande proiezione pubblica, performance dell’artista Eugenio Giliberti: un’installazione video dal titolo Voi siete qui / vico Pero / Giacomo Leopardi, progetto di Artista Abitante, dedicata al capoluogo campano e al grande poeta di Recanati.
La riscoperta dei luoghi dove hanno vissuto personaggi illustri di napoletani rientra in una forma di riqualificazione culturale della città, in una prospettiva di rivalutazione del territorio sia in prospettiva turistica che sul piano dei progetti mirati ai giovani, nell’ottica della cultura delle “pietre che parlano”.
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