Intervista allo scienziato Luigi Nicolais

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Il Professore Luigi Nicolais, Consigliere Scientifico della SSIP, nominato recentemente Consigliere per le Politiche della Ricerca del Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa nel Governo Draghi. Il Professore Nicolais eccellenza internazionale in questo campo contribuirà a tracciare le nuove sfide del sistema della Ricerca italiana. Autorevole esponente del mondo scientifico ed Istituzionale fa parte del Comitato Scientifico-Culturale dell’Associazione Internazionale Guido Dorso (è stato destinatario del Premio nel 1998);  Presidente della Fondazione Real Sito di Carditello; Presidente di Materias s.r.l. OPEN SCIENCE & INNOVATION; Ingegnere e Professore Ordinario di Tecnologia dei Polimeri e di Scienza e Tecnologia dei Materiali dell’Università degli Studi di Napoli Federico ll. È stato Ministro dal 2006 a maggio 2008 per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione del secondo governo Prodi (XV legislatura). È stato Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche dal 18 febbraio 2012 al 18 febbraio 2016.

Professore Nicolais, i nostri migliori auguri per i nuovi progetti che ci sono in campo, e per la nomina a Consigliere per le Politiche della Ricerca del Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa. Ci illustra le linee direttrici di questo importante incarico?

Per me è stato un onore ed una emozione ricevere questo incarico dalla Ministra Maria Cristina Messa. Come tutti sappiamo, Il livello di produzione scientifica della nostra ricerca si colloca ai vertici dei ranking mondiali, ma analizzandone l’impatto industriale sul sistema della competitività del Paese, è evidente che il trasferimento dei risultati della ricerca non è tra i più efficaci. Nell’ambito del mio incarico, stiamo cercando di favorire un approccio trasversale e coordinato tra la sfera pubblica e privata, favorendo partnership sempre più strategiche con l’obiettivo di creare un vero ecosistema dell’innovazione che risponda sempre più agli alti standard europei. A questo proposito, stiamo lavorando a stretto contatto con il Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta al fine di avviare un processo di semplificazione dell’apparato burocratico creando, inoltre un settore dedicato alla Ricerca nella Pubblica Amministrazione. Abbiamo bisogno di un sistema agile, veloce e permettetemi il termine “user-friendly”, che fino ad oggi è mancato.

Presidente Nicolais, ci illustra le sue considerazioni sulla Next Generation Eu, riguardo il Mezzogiorno?

Il NextGeneration EU rappresenta uno strumento di rinascita per il nostro Paese post Covid19. In questa ottica, stiamo lavorando sul PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione Europea, composto da 3 macro-obiettivi: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.  Il percorso per la realizzazione del PNRR è iniziato lo scorso settembre ad opera del Comitato interministeriale per gli affari Europei in coordinamento con tutti i Ministeri, le Regioni e gli Enti locali. Il primo passaggio è stato la definizione delle linee guida, poi approvate da Camera e Senato. I colloqui con la Commissione Europea hanno preso il via nel mese di ottobre con la presentazione dei primi piani preliminari. 

Tra gli obiettivi trasversali del piano troviamo:

  • il rafforzamento del ruolo della donna,
  • il contrasto alle discriminazioni di genere,
  • l’accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani,
  • il riequilibrio territoriale,
  • lo sviluppo del Mezzogiorno.

Inoltre, le “aree tematiche” strutturali di intervento sono:

  • digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
  • rivoluzione verde e transizione ecologica;
  • infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  • istruzione e ricerca;
  • inclusione e coesione;
  • salute.

Nell’ambito del Next Generation Ue, il Mezzogiorno occupa un ruolo rilevante, con un investimento previsto del 40% al fine di favorire la convergenza con il Nord, recuperando la fiducia nella legalità e nelle istituzioni, capace di attivare un processo virtuoso di crescita e sviluppo.

Professore Ordinario di Tecnologia dei Polimeri e di Scienza e Tecnologia dei Materiali dell’Universita degli Studi di Napoli Federico ll. Presidente di Materias, un Early Stage Combined Accelerator per l’avvio di start up, basate su materiali innovativi. Tutte attività di frontiera al servizio dello sviluppo, ce ne può parlare?

Materias è una start-up innovativa con un ruolo strategico di connessione tra il mondo della ricerca e quello delle “corporate” industriali che mira a creare nuove imprese science-based, supportando lo sviluppo di soluzioni innovative nel settore dei materiali avanzati e accelerando il loro ingresso sul mercato. Materias è radicata nel quartiere di San Giovanni a Teduccio a Napoli e propone un modello innovativo a sostegno delle politiche di sviluppo sulla ricerca in Italia in collaborazione con le comunità sociali e scientifiche. Questo modus operandi ci ha consentito di creare, un centro di innovazione culturale all’avanguardia in sinergia con le strutture di eccellenza scientifica, sia di ricerca pubblica che privata, nazionali e internazionali. L’ecosistema culturale attivato non solo crea e rinnova valore in termini di rete e trasferimento di conoscenze ma ci sta consentendo di fornire un contributo decisivo allo sviluppo delle tecnologie nelle fasi di caratterizzazione tecnologica e di prima industrializzazione in rete con Università ed Enti di Ricerca. Aiutiamo i giovani ricercatori a superare la cosiddetta “Valle della morte” e in 4 anni abbiamo convalidato un partnership che coinvolge più di 33 università ed enti di ricerca in Europa. L’unica in Italia nell’ambito dei materiali avanzati e riconosciuta per aver attivato azioni di innovazione anche attraverso un processo di rigenerazione dal basso,  volto alla valorizzazione del quartiere di San Giovanni a Teduccio nel cuore di Napoli, da pochi anni diventato l’ombelico italiano dell’innovazione.

Professor Nicolais, ci parla di un prossimo progetto che riguarda la Fondazione Real Sito di Carditello, la bellissima e nobile Reggia di Carditello?

Vado molto fiero di Carditello, è un gioiello architettonico del nostro Patrimonio culturale. Nonostante la pandemia, la Fondazione non si è mai fermata e stiamo cercando di restituire alla nostra comunità questo splendido monumento intriso di storia e tradizione. Stiamo lavorando alla programmazione estiva con la riproposizione delle attività produttive che ne avevano ispirato la nascita e la vita. Una tra le bellezze e senza dubbio l’allevamento di cavalli di razza reale. In continuità con la vocazione del Sito reale, da un lato residenza destinata all’arte venatoria dei sovrani, dall’altro moderna azienda agricola e fattoria, stiamo proponendo attività culturali e iniziative relative al settore equestre e agroalimentare, in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, il CNR e altri enti e associazioni. Anche strategiche sono le partnership pubblico private e il coinvolgimento attivo della comunità attraverso attività di co-design. Storia e innovazione si incontrano anche in un progetto digitale di cultura immersiva, attraverso la creazione di un museo. Attualmente stiamo completando tutti i restauri interni e non vediamo l’ora di accogliere tutti e ripartire dalla Bellezza e dalla Cultura.

Professore Nicolais, è stato il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche dal 18 febbraio 2012 al 18 febbraio 2016, cosa augura alla nuova Presidente CNR, la dottoressa Maria Chiara Carrozza, la prima donna alla guida del più importante Centro di Ricerca?

Il 2021 inizia con una bellissima notizia per il mondo della Ricerca italiana. Maria Chiara Carozza saprà guidare con grande competenza e professionalità un Ente come il CNR, strategico per la valorizzazione delle nostre menti più brillanti e fondamentale per il rilancio sociale ed economico del nostro Paese.

Valentina Busiello